È uscito al cinema “Reflection”, il film sulla guerra nel Donbass e la brutalità dell’esercito russo, ma ora arriva (per l’11, 12 e 13 aprile) da Wanted anche il film “Atlantis”, sempre del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč.
Con questo film Vasjanovyč porta nelle sale cinematografiche i temi dell’orrore della guerra: e se si pensa che è stato realizzato nel 2019 assume un valore che possiamo dire profetico. Nella cerimonia di premiazione del film festival di Venezia nel 2019, ritirando il premio Vasjanovyc aveva collegato con entusiasmo la sua vittoria alla liberazione, proprio quel giorno di settembre, del regista Oleg Sentsov, che era stato arrestato e imprigionato in Russia per motivi politici e ora rilasciato in uno scambio di prigionieri. Queste cose ci fanno oggi riflettere su quello che stava accadendo in Ucraina.
“Atlantis” è ambientato in un futuro prossimo in Ucraina orientale, terra che è diventata dopo la guerra un deserto senza vita. Il protagonista del film è Sergeij, un ex soldato che soffre di stress post-traumatico, che tenta di adattarsi alla nuova realtà. Con una vita ormai pezzi e una terra in rovina, Sergeij trova un modo inaspettato per andare avanti, unendosi alla missione volontaria “Black Tulip” dedicata alla riesumazione dei cadaveri di guerra. Lavorando per la missione capisce che un futuro migliore è possibile. Riuscirà ad imparare a vivere senza la guerra e ad accettarsi così com’è?
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